Carlo Ubertini
CANDIDATO A SINDACO
Mi chiamo Carlo Ubertini e ho dedicato parte fondamentale della mia vita alla città di Rieti. Sono marito e padre di una dolcissima bimba.
La dedizione ed il lavoro che ho svolto per rendere Rieti un posto in grado di offrire maggiori opportunità ai propri cittadini, per renderla un posto migliore dove vivere e lavorare, ha contrassegnato non solo la mia esperienza esistenziale e il mio impegno politico, ma sono figli di una storia che va indietro di 3 generazioni, con mio padre Fulvio amministratore e Vicesindaco della città e mio nonno Enrico Prosindaco di Rieti, all’epoca dell’amministrazione Matteucci.
Negli ultimi anni la nostra città ha subito gli effetti della tragica pandemia, alla quale, nonostante la forza ed il coraggio con cui noi cittadini abbiamo saputo reagire, ha fatto seguito l’acuirsi di problemi antichi e l’affacciarsi di difficoltà odierne, che vanno affrontati con la determinazione di una visione etica, ideale, ed insieme pacata, equilibrata e pragmatica.
Visione che ho appreso dalla tradizione socialista da cui provengo e dalla cultura liberalsocialista che mi attraversa. Aspetti divenuti elementi della mia persona, che ho saputo tradurre in impegno e scelte concrete come, ad esempio, la grande battaglia di sostenibilità ambientale che ha reso Rieti la capitale regionale della raccolta differenziata e che mi ha visto protagonista come Assessore.
Un esempio che mostra come la mia storia e le mie competenze intreccino la cornice epocale in cui siamo inseriti. Epoca centrata sul tema della sostenibilità, quale argomento di cui mi occupo da oltre trent’anni come formazione universitaria, pubblicazioni e specifica professionalità, e che trova ora la sua concretizzazione nel PNRR, il piano nazionale in grado di intercettare l’enorme massa di finanziamenti europei. Credo che la sfida per noi reatini sia quella di essere all’avanguardia in questa grande possibilità di trasformazione positiva.
Proprio in virtù di questo connubio di idealità e competenza ho scelto di impegnarmi alla creazione di un “Terzo Polo”, insieme al meglio delle forze civiche cittadine fondate sulla cultura liberale, socialista, cristiana ed ambientalista, al fine di dare alla cittàun’alternativa in vista delle prossime elezioni comunali
In questa prospettiva le due coordinate di metodo che si raccomandano come necessarie, sono rappresentate dalla prioritaria esigenza di unire Rieti al proprio interno ed aprire Rieti al proprio esterno.
A seguito del terremoto del 2016, della pandemia ancora non superata, della crisi economico-sociale da quest’ultima derivata, oggi degli inquietanti scenari di guerra, sulla base di criticità pregresse che la nostra città non ha risolto, Rieti pretende un’Amministrazione di solidarietà cittadina, caratterizzata da spirito costruttivo e di collaborazione tra maggioranza e minoranza, pur nella fisiologica dialettica politica, e di unità di tutte le forze in campo.
A tal proposito immagino la costituzione di un tavolo di unità civica, presieduto dal Sindaco, con la presenza rappresentativa dell’opposizione, costituito dalla pienezza delle forze economiche, sociali e morali, come la Diocesi, della città, in grado di accompagnare l’azione amministrativa, avanzando e selezionando proposte in termini di forza e sintesi unitarie.
Tale prospettiva di coesione conferirebbe sostegno alla seconda coordinata di approccio amministrativo, quella di aprire Rieti al proprio esterno.
La nuova Amministrazione, per le suddette criticità della nostra città e l’avvenuto allargamento degli scenari mondiali, deve prendere consapevolezza della propria condizione di “auto-insufficienza”, aprendosi ed innalzandosi a rapporti, relazioni, contatti con realtà esterne, iniziando dalla Regione di appartenenza e dalla Capitale d’Italia.
In tal senso l’istituzione di un assessorato specifico ai rapporti con la Regione e con Roma si impone prepotentemente, tenendo presente che se si riuscisse ad intercettare una quota anche marginale dell’enorme flusso turistico gravitante annualmente nella Capitale, si determinerebbe per Rieti uno scatto decisivo.
Sul piano del merito, facendo riferimento al tema della sostenibilità, nella doppia lettura personale ed epocale, così come in chiave di specifiche vocazioni del nostro territorio, l’orizzonte amministrativo non può che ancorarsi su ciò che definisco “programma benessere”.
Il benessere materiale, ambientale, sanitario e spirituale sono le quattro direttrici che un’azione amministrativa deve imboccare, prefigurando uno sviluppo economico fondato prevalentemente sulle specificità ambientali, in senso tanto industriale, che agricolo, quanto turistico, garantendo al massimo le migliori condizioni di salute della nostra popolazione, in particolare anziana e corrispondendo ad una condizione di pienezza spirituale, tanto sul piano religioso, nella particolarità della vocazione territoriale, quanto formativo, nel potenziamento della nostra Università.
In rapporto a ciò, il problema che giganteggia nella nostra realtà, tale da dover essere prioritariamente aggredito, è quello di una “generale mobilità passiva”.
Sul piano sanitario la nostra popolazione, principalmente quella anziana, per farsi curare si dirige prevalentemente fuori Rieti.
Sul piano formativo ed occupazionale, i nostri giovani fanno altrettanto per studiare all’Università e per cercare lavoro.
Il vertice dell’impegno e dell’interesse di una nuova Amministrazione deve concentrarsi su ciò, trasformando la generale mobilità passiva in mobilità attiva.
Bisogna battersi, in sostanza, affinché i nostri anziani non debbano essere più obbligati a spostarsi per accedere a cure di qualità, trovando da noi le giuste strutture e le opportune garanzie, ed i nostri giovani possano scegliere di rimanere in città, a fronte di un ampliamento e rafforzamento dell’offerta di studio e di lavoro.
Per tutto quanto, fondamentale resta l’orizzonte della sostenibilità, con la declinazione dei fondi del PNRR, che vanno saputi intercettare e gestire.
A tal proposito, per un verso risulta decisiva l’organizzazione e la qualificazione della macchina comunale, per altro verso la volontà di istituire un apposito assessorato, in grado di garantire l’ottimizzazione di questa opportunità che il territorio non può lasciarsi sfuggire.